Il vaccino è pericoloso? Un tocco di bacchetta magica e non lo è più….

Una coincidenza che ha dell’incredibile: in perfetta sincronia con l’inizio dello svolgimento di uno dei processi più importanti della storia della medicina, per danni patiti a seguito di vaccinazione, il New England Journal of Medicine ha pubblicato sul numero del 27 settembre (Thompson WW ey al, N Engl J Med, 2007 Sep 27;357(13):1281-92) un articolo in cui si nega qualsiasi effetto negativo delle vaccinazioni sullo sviluppo neuropsicologico dei bambini vaccinati.

Sono oltre 5000 le richieste di risarcimento al Governo Americano per i supposti danni patiti a seguito di vaccinazione; le famiglie di questi bambini malati mettono in relazione la loro condizione autistica con l’effetto della vaccinazione e in particolare con il Thimerosal in essa contenuto.

È indubbio che in questo momento fosse importante “lanciare pubblicamente” questa notizia e questo titolo rassicurante, e infatti, come molti altri quotidiani, anche il Corriere della Sera di domenica 30 settembre, ha fedelmente riportato la notizia della supposta innocuità di una sostanza come il Thimerosal, iniettata nei bambini. Ma alcuni aspetti non ci hanno convinti, e siamo andati a analizzare il lavoro scientifico in dettaglio.

Una storiella esemplare

Immaginiamo che si voglia fare un lavoro scientifico sulla tenuta dei freni di un gruppo di automobili trattate contro la corrosione con un nuovo prodotto, prima del lungo inverno. Si trattano le autovetture, e poi si raccolgono i risultati. Immaginatevi, mentre il vostro meccanico vi sta proponendo di trattare la vostra autovettura, che vi presenti i risultati del lavoro in questo modo: Escludendo tutte le auto che si sono schiantate contro un palo o sono finite nel burrone, tutte le altre hanno mantenuto una buona frenata, quindi, il trattamento anticorrosivo non incide sui freni delle auto!

E voi vi fareste trattare per la corrosione la vostra auto? Solo se foste pazzi, perchè nessuno vi garantisce che le auto finite nel burrone non lo abbiano fatto proprio per l’azione del trattamento anticorrosivo. Purtroppo nell’articolo del New England è stata impostata una procedura di valutazione del tutto analoga a questa.

Un articolo esemplare

L’articolo in questione pone infatti alcune considerazioni critiche. Noi non vogliamo sempre cercare il pelo nell’uovo, ma il disegno sperimentale di questa ricerca, orientata a evidenziare se la vaccinazione avesse potuto deterinare dei danni neuropsicologici ha previsto in anticipo di escludere i bambini che dalla nascita al momento della analisi avessero sviluppato particolari condizioni che che avrebbero potuto portare ad interpretare malamente i risultati dei test neurologici effettuati, come ad esempio bambini che avessero avuto encefalite, meningite o idrocefalo.

È straordinario pensare che molte delle cause di risarcimento in corso riguardano, oltre all’autismo, proprio patologie di questo genere, che ovviamente non sono state prese in considerazione nell’analisi, come le macchine cadute nel burrone della “storiella” appena raccontata.

E non è l’unica considerazione da fare: dei 18 autori elencati, ben 6 autori, tra cui i leader dello studio hanno dichiarato dei rapporti di dipendenza e collaborazione con ditte produttrici di vaccini, e alla fine del lavoro, in carattere da “clausola assicurativa” viene comunque riferito che all’interno del gruppo di lavoro alcuni membri hanno dissentito dalle conclusioni tratte.

Noi abbiamo poche parole per discutere questo lavoro. Il risultato è palese: tra i bimbi rimasti sani dopo la vaccinazione tutti stavano bene. Ne siamo lieti, ma forse, per uno strano senso di cautela che ci richiama ad occuparci anche del bene dei nostri e altrui figli, ci sarebbe piaciuto di più sapere cosa è successo agli altri.

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