Nella zona della città di Lucca solo il 50% dei medici di base aderisce alla campagna di vaccinazione anti-meningite. Tutti i pediatri, o quasi, dicono invece sì. Perché questa differenza nella partecipazione? Per ogni iniezione i medici di famiglia prendono 6,16 euro, meno della metà del compenso che spetta ai colleghi che si occupano dei bambini: il loro premio oscilla tra i 15 e i 20 euro. I pediatri, insomma, sono premiati con una cifra che è più del doppio di quella riservata agli altri medici.
I pediatri, per la precisione, ricevono 15 euro per ogni “atto vaccinale” compreso il quadrivalente contro i ceppi A, B, C, Y della meningite. Inoltre, in base a un accordo stipulato lo scorso anno con la Regione, prendono 20,66 euro per l’anti-influenzale e per il vaccino contro la meningite B, diventato obbligatorio per i nati dopo il 1° gennaio 2014. Hanno poi degli incentivi legati al raggiungimento degli obiettivi: 1000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti maggiore del 95% per terza dose di esavalente; altri 1000 euro per il morbillo; e 1000 euro ancora per copertura vaccinale maggiore dell’80% per papilloma.
Per quanto riguarda i timori della popolazione nei confronti della meningite, ricordiamo che il Ministero della Salute ha sottolineato che non è in atto alcuna epidemia e, anzi, i numeri risultano in calo.
Per gli esperti del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità “si tratta solamente di una ‘epidemia mediatica’, in cui il patogeno, che si sta moltiplicando a dismisura, contagiando giornali e lettori, è semplicemente la notizia giornalistica”.
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