Vaccini, genitori portano a Montecitorio le ragioni della protesta

Rivendicare la libertà di scelta sulle vaccinazioni ed il libero accesso nelle scuole ai bambini non vaccinati ma anche manifestare il proprio dissenso verso il M5S e la Lega per non aver mantenuto le promesse della campagna elettorale. Con queste motivazioni l’8 maggio genitori da varie parti d’Italia si sono dati appuntamento davanti a Montecitorio per portare le ragioni della loro protesta.

“Siamo qua per manifestare il nostro dissenso nei confronti di questo ddl che stanno proponendo. Per noi non esiste alcun obbligo di vaccini. Noi vogliamo che tolgano l’obbligo, ci deve essere la libertà di scelta. Ci sentiamo traditi da questo governo che in campagna elettorale aveva detto che avrebbero tolto l’obbligo vaccinale e invece in un anno che sono al governo non hanno fatto nulla e stanno preparando un ddl che è peggio di quello della Lorenzin. Diciamo a Lega e Movimento 5 Stelle che non li votiamo più”, hanno dichiarato.

“Stanno imponendo qualcosa sui nostri figli e c’è un rischio notevolissimo, ci sono morti e danneggiati che non vengono neppure segnalati”, affermano. “Come può un ministro della Salute negare quello che è successo ai nostri figli?”, dicono i genitori alludendo alla dichiarazione  fatta dalla Grillo in televisione (“non conosco morti per i vaccini”).

“No al ricatto sanitario, no alla ghettizzazione dei non vaccinati” – hanno chiesto – “Via dal governo chi proibisce le scuole ai nostri figli etichettandoli non conformi. Vogliamo che sia il medico a decidere come dobbiamo prevenire le malattie, non la Glaxo”.

In molti, delusi da questo governo, hanno lanciato la proposta di annullare la scheda elettorale, in segno di protesta e rivolto parole dure contro Giulia Grillo e contro Matteo Salvini: “Entrambi avevano promesso di rispettare la Costituzione, di non escludere i bambini da nidi e materne e invece, con il Ddl 770 (se non verrà cambiato) è previsto che vengano allontanati dalle classi anche gli studenti dai 6 ai 16 anni”.

“Fa un certo effetto sentire i no-vaxx gridare in piazza Montecitorio contro i politici, e non vedere neanche un parlamentare disposto ad incontrarli – commenta sul suo blog Guglielmo Pepe – Perché due anni fa questi stessi manifestanti, che protestavano contro la legge firmata dall’ex ministra Beatrice Lorenzin, erano accolti quasi a braccia aperte dai grillini e dai leghisti, perché erano loro elettori, e in totale sintonia sulla contestazione nei confronti delle norme ancora adesso in vigore”.

“Le strade tra eletti e una parte dei loro elettori si sono insomma separate – continua Pepe – In particolare da quando l’attuale governo ha deciso di non mantenere le promesse date nell’ultima campagna elettorale, in primo luogo l’abolizione dell’obbligo vaccinale”.

“La legge Lorenzin portò l’obbligo da quattro a dieci vaccini, introducendo alcune misure punitive per chi non li fa: esclusioni dagli asili per i piccoli, multe per i bambini e gli adolescenti. Nel 2017, oltre ad una precisa volontà politica, la spinta all’obbligo la diede la diffusione del morbillo, perché i numeri della malattia facevano pensare ad una epidemia, provocata anche dal calo delle percentuali di vaccinazioni”.

“Dovrei ricordare che molti, in chi faceva allora opposizione e anche tra alcuni studiosi della materia, contestavano la teoria dell’epidemia. E comunque l’Oms sostiene che ad un alto livello di vaccinazione, corrisponde l’immunità di gregge: dal 95 per cento in su anche i non vaccinati sono protetti. Domanda: se ora siamo a questi livelli di profilassi, e contro tutte le malattie, perché non viene tolto l’obbligo (d’altra parte anche l’attuale legge prevede una verifica a distanza di tre anni)? Perché c’è ancora una epidemia di morbillo, risponde dell’attuale ministra, che ai no-vaxx conferma in ogni caso l’abolizione dell’attuale normativa, sostituita dal ddl firmato dalla Lega e dal M5S che prevede l’obbligo solo in caso di emergenza”.

“Ma siamo davvero sicuri – prosegue Pepe – che ci sia una epidemia in giro? Perché due anni fa, tra il primo gennaio 2017 e il 7 maggio 2017, al Sistema di sorveglianza integrata morbillo e rosolia dell’Iss, furono segnalati 2224 casi di morbillo. Da qui scattò l’allarme epidemico. Adesso Epicentro segnala che dal primo gennaio al 31 marzo 2019 sono stati segnalati 557 casi di morbillo. Allora: o ad aprile si sono avuti circa 1700 nuovi casi di malattia, oppure siamo alquanto lontani dalle cifre preoccupanti di due anni fa. Pro-vaxx o no-vaxx a parte, non sarebbe male se la ministra Grillo o i dirigenti dell’Istituto Superiore di Sanità, oppure il professor Vittorio Demicheli, responsabile delle politiche vaccinali del ministero della Salute (che si mise “di traverso” ai tempi della Lorenzin), facessero un po’ di chiarezza sulla epidemia di morbillo: è vera? Oppure è una forzatura, se non proprio una fake news?”.

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