“Penso sia giusto permettere alle persone la libertà di scelta terapeutica, scegliere come meglio difendere la propria salute. E nel caso dei vaccini bisogna sapere che i genitori che fanno una scelta diversa sono genitori accudenti, non trascuranti”. È quanto ribadisce il pediatra Eugenio Serravalle, intervistato in merito alla campagna mediatica sulle vaccinazioni e all’ipotesi di vietare la frequentazione delle scuole ai bambini che non hanno ricevuto la profilassi.
A tal proposito Serravalle afferma: “Ci vorrebbe una legge dello Stato. Non è certo materia che può essere risolta in Conferenza Stato-Regioni. Anche perché è previsto che il diritto all’istruzione venga garantito ancor prima di qualunque altra condizione. C’è poi tanta legislazione sull’argomento: ad esempio l’Italia ha aderito alla convenzione di Oviedo che prevede la tutela dei diritti dei bambini. Non possono essere estromessi da scuola se non sono vaccinati. E poi ci sono normative regionali. Ad esempio in Veneto dal 2008 è stato sospeso l’obbligo”.
Secondo il pediatra “nessun medico di buon senso può sconsigliare le vaccinazioni”. Il problema, continua Serravalle, “è che a volte i medici danno informazioni ridicole”.
“Ad esempio secondo le rilevazioni Censis solo il 5,6% dei genitori sa che le vaccinazioni obbligatorie sono solo 4 (e invece si fa l’esavalente). Oppure il 10% dei genitori non sa neppure quali vaccinazioni sono state fatte ai figli. Insomma si sta passando dalla disinformazione all’allarmismo. Invece i genitori vanno puntualmente informati anche dei rischi che i bambini corrono. Io comunque non conosco colleghi che sconsigliano”.
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