Gentile dottore,
quando ho ricevuto il DVD sul convegno “Libertà di Scelta Terapeutica” tenutosi a Padova il 7.10.2007, pensavo di guardarlo in diverse puntate, invece incurante dei miei impegni, gli ho dedicato l’intero pomeriggio, trattenuta dalla straordinaria forza comunicativa dei relatori, ognuno dei quali a suo modo, ha manifestato grande amore per l’uomo, finalmente inteso nella sua trinità: anima, mente e corpo. Sono rimasta molto colpita oltre che dalla vostra scienza, dalla vostra straordinaria umanità, che riesce a oltrepassare perfino il freddo schermo di un computer. Mi è capitato di conoscere medici preparati e competenti che temevano di perdere prestigio mostrando la loro umanità e questo limitava molto il loro “potere curativo”.
Le lacrime di commozione con le quali il dr. Di Bella ha ricordato il padre, a mio avviso hanno fatto acquistare un’energia straordinaria alle sue tesi medico/scientifiche. Ho avvertito tutta la forza dell’esperienza personale del dr. Peccarisio, quando ha esposto così bene la relazione empatica nella quale il medico compartecipa alla sofferenza del malato, in modo da comprendere ciò che è necessario curare in lui. Ho recepito tutta la potenza terapeutica contenuta nell’invito alla felicità espresso dal dr. Rossaro. Credo proprio che egli ci abbia ha svelato un segreto importante: avere dei problemi, non deve significare identificarsi con essi! La salute è presupposto della felicità, ma ne è anche la diretta conseguenza. La felicità è uno stato d’animo, più che una condizione, pertanto quando cerchiamo un modo positivo di percepire le cose, facciamo opera di prevenzione della malattia. Proprio nell’ottica della prevenzione mi è piaciuto il suo invito, ispirato più dall’essere padre di sei figli che dalla scienza medica, a far crescere i nostri bambini in un clima di amore e armonia familiare.
E’ bello che abbia sottolineato che prima come padre e poi come medico ha desiderato approfondire il problema delle vaccinazioni. Il Padre dell’Omeopatia non ci nasconde che nella sua appassionata ricerca “dell’arte del guarire” fu animato anche dall’amore per figli che definì “quelle creature che amo più della mia stessa vita e che non riesco a guarire”.
Più leggo le opere e la vita di Hahnemann e più mi rendo conto che mai, questo grande genio e scienziato, ha avuto timore di mostrare la sua profonda umanità.
Credo proprio che le scoperte scientifiche, veramente utili per l’uomo (e tra queste a pieno titolo merita di essere inserita l’Omeopatia) possano essere solo quelle ispirate dall’amore per il prossimo e non certo dagli interessi economici.
Ed è proprio come madre, che ho seguito con grande attenzione il suo intervento sulle vaccinazioni, anche se l’argomento non mi è nuovo perché ho letto il suo libro “Le vaccinazioni pediatriche“. La registrazione del suo intervento è uno strumento molto immediato, alla portata di tutti, spiega in modo semplice concetti complicati e lascia il desiderio di approfondire l’argomento, pertanto se non ci sono problemi di copyright, mi piacerebbe donare il DVD alla biblioteca comunale in modo da metterlo a disposizioni di tutti coloro che sono interessati.
Al di là delle evidenze scientifiche, la cosa che più mi ha colpito è il richiamo “al buon senso” che domina il suo intervento. E’ proprio il “buon senso” che abbiamo perduto nella attuale società consumistica e ciò ci porta, anche nelle vaccinazioni dei nostri figli ad accettare tutto quello che ci viene proposto senza riflettere alla luce di ciò che è “buono” e logico. Mi sono tornate in mente le parole che mia zia ottantatreenne (con la licenza elementare ma intelligente ed abituata a ragionare con la propria testa) mi disse quando venne a trovare la mia primogenita, che dopo la vaccinazione “Morbillo/Pertosse/Rosolia” ebbe eruzione cutanea e febbre altissima per 3 giorni: “per me siete pazzi a dare tutti codesti veleni ad una creaturina così piccola!” Mi piace molto il “nuovo mondo” auspicato dall’omonima associazione di Padova e credo che per realizzarlo si debba recuperare una cosa tanto antica da essere alle origini stesse della Creazione: quel desiderio del bene che in noi ha posto il Creatore. Penso proprio che la malattia sia la distanza fra quello che siamo chiamati ad essere e ciò che siamo. Nel recupero di questo sta la vera prevenzione. Mi viene in mente la lunga vita di Madre Teresa di Calcutta, certamente esempio eccelso difficile da seguire, che a continuo contatto con malattie di ogni genere ha conservato la salute. Ma penso anche alla eccezionale salute di Gino, mio vicino di casa che proprio in questi giorni, all’età di 103 anni, è tornato alla casa del padre. Ha sempre fatto l’agricoltore, ha sempre gioito dei frutti della terra e del suo lavoro, mai ha desiderato avere più di quello che gli serviva per mantenere la sua numerosa famiglia ed è sempre vivo in me il ricordo della sua felicità, quando il 17.11.2004 festeggiò 70 anni di matrimonio!
Un caro saluto
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