Sentenza USA conferma un decesso a causa del vaccino Gardasil (HPV)

Traduttore: Emanuela Lorenzi

Dio benedica la famiglia Tarsell, che ha lottato contro il governo americano durante otto lunghi anni per soddisfare l’onere probatorio medico che il vaccino Gardasil abbia ucciso la loro figlia. Christina Richelle, la figlia 21enne dei Tarsell,  “è deceduta per aritmia cardiaca indotta da risposta autoimmune” al Gardasil, un vaccino anti HPV che le era stato somministrato pochi giorni prima della sua morte.

La sentenza definitiva è stata confermata dal Department of Health and Human Services (corrispondente al nostro Ministero della salute, ndt): il vaccino Gardasil della Merck causa  problemi autoimmuni che provocano repentina debilitazione e/o morte. Se la ragazza fosse stata uccisa da un folle con un AR-15, di certo ci sarebbero stati titoli su tutti i giornali nazionali e una marcia su Washington. Ma visto che questa giovane è stata uccisa da un vaccino, l’intera faccenda viene insabbiata.

Senza contare che il vaccino Gardasil è responsabile della morte di 271 giovani donne sinora, in base alle oltre 57.520 segnalazioni di eventi avversi ottenute dal Sistema di vigilanza sugli effetti collateriali (VAERS). Se 271 giovani morissero in una sparatoria a scuola, ci sarebbe una copertura mediatica continua per bandire le armi. Mentre con il Gardasil – un’autentica arma d’assalto dei giorni nostri?

Del caso Tarsell si era occupata inizialmente la Vaccine Court (il ‘Tribunale dei vaccini’), un sistema di compensazione creato al fine di risarcire le famiglie per i danni da vaccino. I produttori di vaccini pagano un’accisa al sistema per ogni vaccino venduto. Questo tributo (il prezzo degli affari) viene utilizzato per indennizzare i danni a famiglie selezionate che possono provare il danno da vaccino. Il sistema protegge i produttori di vaccini che in questo modo non vengono citati in giudizio davanti ad un vero tribunale, assicurando così la continuità della loro produzione per il “bene di tutti”.

Inizialmente, il perito della Vaccine Court sostenne che la Sig.ra Tarsell non aveva stabilito un “presupposto convincente nella dichiarazione, cioè che Christina non avesse avuto un’aritmia fino alla prima dose del vaccino HPV.” Il perito dichiarò che “senza questo fondamento, la richiesta non può sussistere.” Il perito non verificò le cartelle cliniche fornite dai Tarsell, che provavano che l’aritmia di Christina non era presente prima dell’inoculazione del vaccino Gardasil, basando invece la propria decisione sulla possibilità che l’aritmia di Christina fosse presente prima di essere accertata, anche se le sue cartelle cliniche dimostravano il contrario. Nonostante l’aritmia cardiaca fosse prevalente proprio dopo il Gardasil, il perito dichiarò che la patologia fosse di origine “ignota”.

La famiglia Tarsell ha portato il proprio caso direttamente al Department of Health and Human Services e dopo otto anni di battaglia ha finalmente ottenuto una sentenza di 22 pagine del giudice Mary Ellen Coster Williams nella quale si afferma che l’approccio del perito nell’analisi del caso “imponeva un onere della prova eccessivo”.

Pertanto il giudice Williams ha dichiarato:

La mozione dei richiedenti per istanza di riesame è ACCOLTA. La decisione del perito che negava il risarcimento è SOSPESA, e il caso è RINVIATO al perito per ulteriori procedimenti coerenti con la presente decisione …

Dopo otto anni di battaglia per la giustizia, i Tarsell finalmente hanno ricevuto la seguente sentenza dal perito Christian J. Morgan:

Il parere e l’ordine della Corte richiedevano ulteriori considerazioni coerenti con i principi legali articolati dalla Corte per l’analisi delle prove in questo tragico caso riguardante una donna, Christina Tarsell, morta prematuramente. In base all’approccio stabilito dalla Corte, la Signora Tarsell ha diritto ad un indennizzo. Le parti prevedono che un provvedimento distinto verrà emanato a breve. Ai sensi della normativa sui vaccini 28.1(a), la cancelleria è incaricata di notificare alla Corte in relazione a tale sentenza.

Ora che un tribunale ha confermato che il Gardasil uccide le persone, dov’è la copertura mediatica nazionale? Dov’è la protesta pubblica?

Fonti:

Fonte: naturalnews

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