La pandemia immaginaria

Una influenza lieve e una pandemia falsa. Così il dottor Wolfgang Wodarg, che presiede il Comitato sulla salute del Consiglio Europeo, definisce il virus H1N1, quello più noto come «influenza suina», per quanto la definizione sia impropria, o «influenza A». E’ una «pandemia», aveva dichiarato l’Organizzazione mondiale della sanità nella primavera del 2009. Macché: è «uno dei maggiori scandali medici del secolo», insiste il parlamentare tedesco, epidemiologo di formazione.

Le sue dichiarazioni, ampiamente riportate in interviste e interventi su numerosi media europei raccolte sul suo sito web: www.wodarg.de/english), hanno fatto scalpore, e si capisce. Anche perché hanno un seguito molto pratico: il Comitato sanità presieduto da Wodarg ha convocato in questo mese di gennaio una serie di audizioni al Consiglio d’Europa per indagare «sulla gestione dell’influenza dell’industria farmaceutica da parte dell’Organizzazione mondiale per la sanità».

Wodarg in altre parole accusa l’Oms di aver agito in modo allarmista e parla di connivenza con le industrie farmaceutiche, che avevano tutto l’interesse a produrre e vendere vaccini. Accusa pesante, a cui l’Organizzazione mondiale della sanità ha reagito, il 12 gennaio, annunciando di aver chiesto a un gruppo di esperti indipendenti di esaminare il suo lavoro in merito all’influenza A. «Accogliamo tutte le critiche e le opportunità di discuterle», ha detto una portavoce dell’Oms, Fadela Chaib: «In futuro realizzeremo una valutazione del nostro lavoro chiedendo a esperti esterni di esaminare la nostra gestione e la nostra risposta al virus AH1N1». Non ha detto quando comincerà l’indagine, ma ha promesso che le conclusioni saranno rese pubbliche.

L’accusa lanciata dal parlamentare tedesco ruota in parte attorno al fatto che l’Oms, « in cooperazione con alcune grandi aziende farmaceutiche e i loro scienziati», alla fine dello scorso maggio ha ridefinito il livello di pandemia, abbassando la soglia dell’allarme.

Per parlare di pandemia basta ora che si tratti di un virus nuovo, che si diffonde rapidamente atraverso le frontiere, a cui la popolazione umana non è ancora immunizzata – ma non c’è bisogno che «un gran numero di persone contragga la malattia o ne sia morta». Il virus H1N1 era senza dubbio nuovo e altamente contagioso, e si è rapidamente diffuso in gran parte del pianeta. ma non è particolarmente grave né tantomeno letale (era assai più pericolosa l’influenza aviaria, che però era meno contagiosa). Nota Wodarg: «I nuovi standard hanno obbligato la gran parte degli stati a rispondere immediatamente, firmando accordi commerciali per acquistare dosi di vaccino contro la nuova influenza, spendendo milioni di dollari per rispondere allo scenario allarmante che “big pharma”, i mezzi di comunicazione e l’Oms stavano propagando».

Il Consiglio d’Europa diffonderà gli atti e le conclusioni delle sue audizioni ai 47 parlamenti nazionali dei paesi membri del Consiglio (da non confondersi con l’Unione europea: ne fanno parte tutti gli stati del continente europeo, fino agli Urali e al Caucaso), ha precisato Wodarg. «Lo scopo è far sì che nessuna azienda farmaceutica, in nessuna circostanza, possa far pesare la sua influenza sulle emergenze pandemiche». Aggiunge che anche le norme sui brevetti per i vaccini vanno riviste: «E’ una questione etica. L’industria farmaceutica non dovrebbe poter avere un brevetto per sviluppare un preparato così importante per la società»

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