ROMA (4 giugno) – L’Organizzazione mondiale della sanità nel mirino del British Medical Journal, in un articolo sul tema della pandemia da virus A/H1N1. A parere degli autori, Fiona Godlee, direttore responsabile della rivista scientifica, e gli esperti del Bureau of Investigative Journalism britannico, gli scienziati-consulenti che nel 2004 hanno redatto la linee guida chiave dell’Oms, in cui si consiglia ai governi di fare scorta di farmaci in caso di pandemia influenzale, erano stati precedentemente pagati, per altri lavori, da alcune aziende farmaceutiche produttrici dei medicinali in questione.
I tre scienziati avevano infatti svolto – o svolgevano – consulenze e ricerche per Roche e GlaxoSmithKline, produttori rispettivamente dei farmaci contro l’influenza A Tamiflu e Relenza. Alcuni Paesi, come la Polonia, si sono rifiutati di acquistare vaccini e antivirali in grandi quantità quando l’Oms dichiarò la pandemia. Ma altri, come la Francia e la Gran Bretagna, si ritrovano oggi con ingenti scorte non utilizzate di questi prodotti e con contratti da rivedere con le aziende farmaceutiche.
Secondo le stime, le aziende farmaceutiche avrebbero incassato circa 7 miliardi di dollari dalle vendite dei medicinali contro l’influenza A, mentre un miliardo di sterline è la quantità spesa solo dal governo britannico. I ricercatori coinvolti hanno confermato i fatti ma hanno anche sottolineato di non averli mai nascosti. Il conflitto di interessi non fu però precisato nel rapporto, ricorda il Guardian.
L’Oms intanto ha deciso di mantenere l’allerta pandemica per l’influenza H1N1. «Il periodo di attività pandemica più intensa è passato», ma si prevede che la malattia continui ed un ulteriore esame della situazione sarà condotto a metà luglio, «quando saranno disponibili le informazioni sulla stagione invernale di influenza nell’emisfero sud », ha affermato il Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Margaret Chan. Attualmente la fase di allerta pandemica per l’influenza H1N1 è al livello massimo di sei (pandemia). Il direttore generale aveva deciso il passaggio dalla fase 5 alla fase sei proprio un anno fa, l’11 giugno 2009.
Fonte: ilmessaggero.it
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