Morbillo: un caso di allarmi, smentite e propaganda

Epidemia o falso allarme? Situazione fuori controllo o normalità? Si rincorrono e smentiscono tra loro le dichiarazioni in merito agli otto casi di morbillo individuati a Bari, sui quali sono ormai stati spesi fiumi di parole. Del resto, come lasciarsi scappare l’ennesima occasione per fare propaganda sui vaccini e sostenere l’assoluta necessità dell’obbligo vaccinale?

E così, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi, strenuo difensore dell’obbligo, ha affermato: “La situazione del morbillo è allarmante, i casi di Bari ci devono preoccupare. Come volevasi dimostrare la situazione non è assolutamente sotto controllo”.

Eppure la sua dichiarazione è in contrasto con quanto riferito all’ANSA dalla direzione sanitaria del Policlinico pugliese dove si sono verificati i casi di morbillo: “La situazione è sotto controllo, non si può parlare di epidemia, i bambini sono stati dimessi”.

Tra coloro che hanno fatto sentire la loro voce per sostenere la legge sull’obbligo vaccinale vi è  Renzi che twitta: “Il governo NoTav, NoOlimpiadi, NoGronda deve almeno smettere di essere NoTav e ripristinare la legge Lorenzin subito”. E la Lorenzin, ex ministro della Salute e promotrice della norma, dal canto suo, invoca “indagini a tappeto a Bari e nel resto del Paese”.

Tuttavia, il governo attuale è intervenuto con una nota del Ministero della Salute nella quale si legge: “Il focolaio di morbillo registrato a Bari è sotto controllo” e, aggiunge la nota, “si tratta di un episodio atteso” originato da un evento familiare/ospedaliero in una regione che ha ottime percentuali di copertura vaccinale.

Insomma, un caso di smentite, propaganda e allarme… reale o procurato?

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