Il Ministero dà ragione a un papà: ‘Il coma di quella bimba? Colpa della vaccinazione’

Ha battagliato per quattro anni ma finalmente  un mese fa è arrivato il riconoscimento dal ministero della Salute: sua figlia è rimasta danneggiata irreversibilmente dalla vaccinazione antipolio.

Un giovane genitore bresciano ha raccontato la sua storia ieri a un’assemblea convocata presso il Mir dal Coordinamento italiano per la libertà di vaccinazione. In sala, coppie italiane e straniere con bambini vocianti, “sanissimi anche se non vaccinati” nella parole di Alfredo Mori del Movimento internazionale della Riconciliazione.

La storia comincia il 10 marzo del 2003, quando, dopo l’iniezione di richiamo e una settimana di febbre, la figlia di due anni e mezzo finisce all’ospedale in coma con una grave infiammazione dell’encefalo definita virale.

Uscita dal coma viene mandata a Bosisio Parini (Como) per la riabilitazione di tutte le funzioni rimaste lese. Piano piano la piccola si è un po’ ripresa, ora frequenta la prima elementare con l‘insegnante di sostegno ma ogni sei mesi deve ricoverarsi un mese a Bosisio e continuare a casa, a spese della famiglia, le sedute di recupero della parola e dei movimenti. La trafila dei ricorsi per ottenere un risarcimento e i relativi aiuti è stata lunga: nessuno riconosceva il nesso di causalità tra vaccinazione e malattia.

Alla fine la raccomandata da Roma “che ha lasciato a bocca aperta tutti, anche all’Asl dove hanno un armadio pieno di richieste respinte”, racconta il padre battagliero. Al quale è andato ieri l’applauso dei presenti, tutti contrari a far vaccinare i loro figli. Non lo fanno e rischiano pesanti sanzioni. Ci tengono a dire che non sono “genitori trascurati ma genitori obiettori“, non vogliono che il loro rifiuto sia segnalato al Tribunale dei minori. Al momento la situazione è incerta, dicono al Mir. La Regione ha sospeso, nel dicembre 2005, l’obbligatorietà delle vaccinazioni diventate “raccomandate” ma mancano disposizioni al riguardo e l’Asl è bloccata. Non si danno più multe ma restano le pregresse. Il coordinamento ha scritto al presidente Formigoni per chiedere che venga fatta chiarezza con una sanatoria, uniforme sul territorio lombardo. Per gli obiettori “i vaccini non sono utili per malattie scomparse e non c’è beneficio contro patologie scomparse per motivi igienico sanitari e di benessere“.

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