Le Vaccinazioni Pediatriche

Dobbiamo vaccinare i nostri figli? Alla luce delle profonde modificazioni epidemiologiche delle malattie infettive nel mondo occidentale è tuttora valido un approccio che voglia potenziare in tutta la popolazione l’immunità specifica contro singoli agenti infettivi? Quali rischi si corrono rispetto ai benefici nelle singole vaccinazioni? A queste domande così importanti su uno degli argomenti fondamentali che riguardano la salute, risponde, senza tesi preconcette, ma con il maggior numero di dati ed informazioni sull’argomento, la recente edizione del libro sulle vaccinazioni pediatriche di Roberto Gava.

TESTO
La recente seconda edizione del già famoso volume di Roberto Gava, riveduta ed aggiornata, risulta essere il testo più completo ed esauriente sull’argomento, con 1722 tra note e riferimenti bibliografici, alcuni dei quali molto recenti. Le vaccinazioni sono un argomento importante per gli omeopati, per i quali rappresentano uno dei principali ostacoli alle terapie omeopatiche per la profonda perturbazione delle modalità reattive dei giovani organismi in accrescimento sottoposti a tale pratica preventiva. Il testo, con un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori, affronta il tema mettendo in luce tutti gli aspetti e i dati che provengono dal numero più ampio possibile di fonti, non limitandosi quindi ai dati provenienti dalle Aziende produttrici. Ciò permette di farsi una propria personale opinione basandosi sulla revisione aggiornata del maggior numero di conoscenze scientifiche.

I rapporti rischi/benefici per le vaccinazioni sono esaminati in dettaglio, tenendo conto dei grandi cambiamenti che si sono verificati nel corso degli anni nei paesi industrializzati per le malattie infettive, molte delle quali erano, in realtà, in diminuzione progressiva anche prima della introduzione delle relative vaccinazioni. Si riflette, inoltre, sulla utilità quanto meno dubbia di una strategia preventiva che riguarda alcuni vaccini, come ad esempio l’antiepatite B, che interessa una patologia che, tranne casi particolari, avrebbe una estrema difficoltà di contagio attraverso il sangue in lattanti di pochi mesi. In certi casi appare limitato il beneficio vaccinale a fronte di un rischio non trascurabile a cui molte vaccinazioni possono esporre, mancando o essendo molto scarsi gli studi, soprattutto a lungo termine, sulla comparsa di effetti collaterali e di reazioni avverse. Non esiste, inoltre, come accade per gli altri farmaci l’obbligatorietà di studi sulla teratogenesi e mutagenesi nella immissione in commercio dei vaccini e i pochi studi per valutare la tollerabilità che sono effettuati si limitano spesso alla durata di pochi giorni. L’Autore evidenzia inoltre, come nel sistema attuale di farmacovigilanza le reazioni avverse ai vaccini siano solo raramente segnalate, mentre al contrario le segnalazioni aumentino notevolmente laddove si utilizzi un sistema di farmacovigilanza attiva ricontattando i genitori dopo la vaccinazione andando a cercare in questo modo, con maggiore attenzione, tali reazioni avverse.

Altri elementi di riflessione suscita la pratica vaccinale, sempre più diffusa in questi ultimi anni, caratterizzata dalla somministrazione contemporanea di diversi vaccini a lattantini di pochi mesi mediante l’associazione alle vaccinazioni obbligatorie di altre vaccinazioni facoltative non espressamente richieste dai genitori, moltiplicando così oltre agli ipotetici benefici, i rischi connessi a tale pratica vaccinale, considerato anche l’impatto di tale potente stimolazione antigenica sul sistema immunitario in via di sviluppo del lattante. La associazione della esavalente al vaccino antipneumococcico eptavalente, uno dei più costosi a fronte di un presunto beneficio piuttosto ridotto in tale fascia di età, è in questo caso emblematica, mentre fa riflettere anche il fatto che non sia in commercio una vaccinazione tetravalente con i soli vaccini obbligatori.
Nella seconda sezione del libro sono esaminate in dettaglio le profonde modificazioni che possono intervenire nel sistema immunitario in via di sviluppo del bambino sottoposto a vaccini con tutti i possibili danni da alterazione della risposta immunitaria a seguito di squilibri indotti tra risposte Th1/Th2. In questo modo le vaccinazioni, aumentando le difese specifiche contro i singoli agenti infettivi, possono slatentizzare delle debolezze su altri versanti del sistema immunitario, favorendo reazioni di tipo allergico od autoimmune a seconda del tipo di vaccino. Si evidenziano anche tutti i possibili danni da vaccino legati a sostanze tossiche che fino a pochi anni fa erano contenute in alcuni di essi come il mercurio con interessanti riflessioni sul possibile rapporto tra enterocolite autistica e questa sostanza tossica. Vengono prese in considerazione, inoltre, altre sostanze tossiche che si possono tuttora trovare nei vaccini come l’alluminio, la formaldeide ed altre sostanze ancora. L’autore, inoltre, mette in luce con particolare attenzione quelle piccole modificazioni del comportamento del bambino che possono verificarsi dopo una vaccinazione. Tali modificazioni sono solo in parte note e corrispondenti a disfunzioni cerebrali minime. Esse vengono definite talvolta come “disturbi caratteriali” e sono spesso misconosciute, non considerate in relazione alle vaccinazioni dai medici dei servizi vaccinali ma sono in realtà un riscontro assai comune da parte di genitori e di medici attenti come gli omeopati.

Le vaccinazioni per loro natura non tengono conto della individualità delle reazioni biologiche mentre le strategie vaccinali dovrebbero essere il più possibile decise in base al piccolo paziente. La raccolta dell’anamnesi familiare e personale dettagliata assieme ad una visita accurata del bambino dovrebbero essere effettuate prima di ogni vaccinazione, invece sono spesso trascurate. Alcuni vaccini sono,inoltre, diretti contro virus a RNA che per loro natura sono caratterizzati da una tendenza alla estrema variabilità delle proprie caratteristiche genetiche e che dunque facilmente vanno incontro a mutazioni (ad esempio morbillo, rosolia, parotite, influenza ed altri ancora). Una strategia vaccinale aggressiva nei confronti di tali virus potrebbe favorire da un punto di vista evolutivo la comparsa di varianti mutanti ancora più virulenti dei ceppi di partenza come è accaduto in numerosi esempi citati nel libro. Viene anche descritto il caso dell’improvviso incremento della vaccinazione antimeningococcica nella regione Veneto mediante una campagna mediatica scatenante “una fobia di massa” a fronte di nessun reale incremento dell’incidenza di tale patologia coincidente però in maniera molto precisa con la liberalizzazione delle vaccinazioni pediatriche in tale regione. Sono anche affrontate le problematiche sorte con la recente introduzione della vaccinazione antipapillomatosa e i limiti di una strategia che voglia prevenire il cancro della cervice uterina vaccinando contro solo due tipi oncogeni di papillomavirus le dodicenni, non esistendo nessuno studio a lungo termine condotto a tal riguardo. Casi come quelli della campagna di vaccinazione antipolio nel 1996 in Albania seguita da un aumento della recrudescenza di tale malattia dovuta proprio al virus vaccinico suscitano ulteriori riflessioni sul fatto che tuttora nei paesi del terzo mondo si continui a vaccinare con il vaccino antipolio vivo attenuato Sabin. Altri riflessioni preoccupanti derivano, tuttavia, anche dalla storia della contaminazione del vaccino antipolio Salk con il virus SV-40 oncogeno di scimmia che era stato riscontrato nei tessuti renali di scimmia utilizzati per la crescita del virus vaccinico.
Vengono esaminate in tutti gli aspetti le analisi della possibile associazione tra antiepatite B e la sclerosi multipla venuta alla luce in modo eclatante nel sistema di farmacovigilanza francese e della possibile associazione tra il vaccino Morbillo-parotite-rosolia e l’autismo. A fronte di questa grande quantità di dati non mancano consigli dell’autore, non solo come farmacologo ma anche come padre di famiglia, su come regolarsi nei confronti delle vaccinazioni e su cosa fare in caso di sospetto danno da vaccini con tutti i possibili suggerimenti e proposte terapeutiche da attuare in tali casi.

Negli ultimi anni si è modificato nel tempo il rapporto tra le autorità sanitarie ed i cittadini passando da una cieca fiducia ad un atteggiamento di sospetto alimentato anche da alcuni scandali. In questo senso è importante avere la possibilità di giudizio basandosi su dati certi ed incontestabili. A questo riguardo il libro sulle vaccinazioni pediatriche costituisce una solida base di conoscenze sulle quali riflettere.
La vaccinazione di un bambino dovrebbe essere il frutto di una scelta consapevole e non un’imposizione dettata dalla paura o dalle pressioni dei medici dei presidi vaccinali che talvolta con superficialità rispondono in modo evasivo alla richiesta di maggiori informazioni da parte dei cittadini. È necessario che sia fatto tutto il possibile per rendere ben chiari sia i benefici ma soprattutto i rischi eventuali che potrebbero verificarsi. Non è più sostenibile al giorno d’oggi una situazione in cui tali informazioni fondamentali siano spesso sottaciute o non rese disponibili a chiunque. Per tali aspetti il testo di Gava è quanto di più esauriente ed attuale sull’argomento e a maggior ragione non dovrebbe mancare nella biblioteca di qualunque medico non solo omeopata.

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