Vorrei dire che la mia priorità durante
i miei vent’anni di pratica medica è sempre stata : “prima di tutto non
fare del male”. Ho portato con me questa regola al Ministero della
Sanità. Se mi dovessi trovare nella situazione di raccomandare un
farmaco a qualcuno, credo come ogni altro medico, penserei: darei
questo farmaco alla mia anziana madre, oppure a mio figlio? E’
esattamente questo modo di ragionare che mi rende estremamente cauta e mi spinge sempre a compiere doppie verifiche su qualsiasi
informazione che riguardi un farmaco che il Ministero della Salute si
accinge a raccomandare ad ogni cittadino polacco, a milioni di
cittadini polacchi che non hanno la preparazione, nel campo della
medicina, che ha un ministro e che ha un esperto, il professor Brydak, che ha lavorato sull’influenza per oltre 40 anni.
Il professor Brydak lavora in uno dei 189 centri di ricerca
sull’influenza sparsi in tutto il mondo. Uno di questi è proprio in
Polonia. Chi potrebbe dunque accusarci di non avere sufficienti
conoscenze sull’influenza? E’ possibile dubitare dell’opinione di un
professore che ha lavorato sull’influenza per oltre 40 anni, e non
certo su un solo tipo di influenza, e che ha pubblicato centinaia di
articoli sulla materia? Ho più che altro una sola fondamentale domanda:
vogliamo combattere la pandemia di influenza?
Oggi conosciamo bene gli accordi che altri, i governi di paesi più ricchi del nostro, hanno stipulato con i produttori di vaccini.
Sappiamo anche cosa è stato proposto alla Polonia. Le trattative sono
in corso e non posso parlarne adesso, ma posso dire una cosa: il nostro
dipartimento legale ha trovato almeno 20 punti dubbi in questi accordi.
Ora, qual è il dovere di un Ministero della Sanità? Concludere accordi
che facciano l’interesse dei cittadini oppure siglare accordi che
facciano l’interesse delle case farmaceutiche?
So che ci sono tre vaccini disponibili
oggi sul mercato, realizzati da tre produttori diversi. Ognuno di loro
ha una differente quantità di sostanze attive, non è strano che siano
trattati tutti alla stessa stregua? Non è dunque ragionevole che il
Ministero della Salute e i suoi esperti nutrano alcuni dubbi in
proposito? E’ possibile che uno di questi, magari quello con una
quantità inferiore di sostanze attive, sia solo acqua fresca, alla
quale attribuiamo il potere di curare l’influenza? Dovremmo pagare per
questo? Abbiamo già altri esempi: la Germania ha acquistato 50 milioni
di dosi, di cui solo il 10% è stato finora utilizzato. Solo il 13% dei
tedeschi vuole assumere questa cura miracolosa subito, ma è un dato fortemente atipico perché i tedeschi hanno una percentuale di cittadini che si vaccinano
molto alta, cioè se in Polonia si vaccinano 52 persone ogni 1000
abitanti, in Germania lo fanno in 238, ovvero il 23%. Quindi, come mai
solo il 13% dei tedeschi vuole farsi iniettare il vaccino contro la
suina e non il 23% come accade solitamente per l’influenza stagionale?
Il loro governo ha comprato il vaccino, lo ha reso disponibile
gratuitamente e loro non lo vogliono? Cos’è successo? Questo dato potrebbe indurci ad un ripensamento sull’acquisto del vaccino, un farmaco pressoché segreto, oppure no?
Ci
sono siti web nei quali i produttori di vaccini sono obbligati a
pubblicare gli effetti collaterali della vaccinazione. Le vaccinazioni
in Europa sono iniziate il 1° di ottobre 2009. Vi invito a visitare uno
qualsiasi di questi siti web e a trovare un qualsiasi effetto
collaterale indesiderato. Cercate la conseguenza più trascurabile,
trovatene anche solo una, come una piccola reazione allergica sulla
pelle. Può succedere anche utilizzando il farmaco più sicuro al mondo.
Non esiste un solo effetto collaterale: hanno inventato il farmaco perfetto!
E, visto che il farmaco è così miracoloso, come mai le società che lo
producono non vogliono introdurlo nel mercato libero e assumersene la
completa responsabilità? Perché non dicono “Meraviglioso! E’ un farmaco
totalmente sicuro, quindi me ne assumerò io la responsabilità, lo metto
sul mercato e tutto sarà chiaro e trasparente”, invece di addossare
questo peso sulle nostre spalle, le spalle degli acquirenti?
Non abbiamo risultati di test clinici,
nessun elenco di ingredienti e nessuna informazione sugli effetti
collaterali. I vaccini sono arrivati al quarto stadio di controllo –
controlli molto brevi a dire il vero – e ancora non abbiamo queste
informazioni. Inoltre, il controllo sulle persone è stato molto
piccolo: un tipo di vaccino è stato testato solamente su 160 volontari
tra i 20 e i 60 anni, non infetti. Un altro tipo di vaccino è stato
testato su 600 volontari tra i 18 e i 60 anni, tutti in perfetta
salute. E’ un buon metodo questo? Mi rivolgo specialmente ai dottori
presenti in questa sala: per me non è abbastanza sicuro. Io voglio
essere molto sicura nel raccomandare questo vaccino. E’ una nostra
competenza: durante la fase di negoziazione dobbiamo prenderci il tempo
che ci serve ed utilizzarlo per scoprire quanto più possibile su questo
farmaco. Poi, se la commissione sulla pandemia accetterà il vaccino,
allora e solo allora lo compreremo.
Inoltre, ci sono 1 miliardo di persone con l’influenza stagionale ogni anno in tutto il mondo. Un milione di persone muoiono ogni anno, sempre per l’influenza stagionale, su
scala mondiale. Non sono statistiche di un anno o due, ma dati raccolti
in anni ed anni di osservazioni. E’ mai stata annunciata una pandemia a causa dell’influenza stagionale? Tra l’altro, l’influenza stagionale
è molto più pericolosa di quella suina: causa molti più decessi e
complicazioni più gravi. E’ mai stata dichiarata una pandemia per
questo? A quelli che mi spingono a comprare il vaccino voglio chiedere:
come mai non avete gridato e sbraitato l’anno scorso, due anni fa e nel
2003? Nel 2003 abbiamo avuto 1 milione e 200mila polacchi con
l’influenza stagionale. In quell’occasione, per caso qualcuno in
quest’aula ha gridato “Compriamo il vaccino per tutti!”? Non riesco a
ricordarmene.
Da ultimo vorrei dire una cosa. Lo Stato polacco è molto saggio, i polacchi sanno distinguere la verità dalle balle con molta precisione. Sono anche in grado di distinguere una situazione oggettiva da una truffa.
Ewa Kopacz (Ministro della Sanità)
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L’Autore e l’Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall’uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione