Influenza, il virus muta e il vaccino non basta: è allarme

Nonostante il vaccino contro l’influenza molti trevigiani, compresi alcuni operatori sanitari, si sono ammalati ugualmente e in alcuni casi è stato necessario il ricovero in ospedale. Cosa non ha funzionato? Per capirlo l’Usl della Marca ha deciso di avviare uno studio specifico. L’unità di Microbiologia del Ca’ Foncello ha congelato oltre 50 ceppi del virus H3N2 isolati da pazienti che avevano effettuato il vaccino antinfluenzale.

“Vogliamo capire perché alcune persone vaccinate hanno sviluppato comunque l’infezione e capire se ci sono state delle mutazioni genetiche a livello locale o se è il vaccino che non ha garantito la copertura. Abbiamo congelalo tutti i ceppi che abbiamo isolato di H3N2 da pazienti vaccinati. Faremo il sequenziamento del genoma del virus per vedere se ci sono state delle mutazioni e se queste mutazioni giustificano la mancata copertura da parte del vaccino”.

È quanto ha spiegato Roberto Rigoli, direttore del dipartimento di Patologia clinica e responsabile della Microbiologia di Treviso, che aggiunge: “Abbiamo avuto dei casi anche su alcuni operatori vaccinati capire se ci sono state delle mutazioni e a che livello sono avvenute serve per una conoscenza di carattere epidemiologico”.

Lo studio di biologia molecolare viene eseguito soltanto sulle persone che sono state ricoverate a causa delle complicanze dell’influenza, ovvero su chi ha sviluppato problematiche serie. In questo ultimo periodo l’Usi è arrivata a registrare quasi cento ricoveri al giorno in ospedale. Ci sono stati 3 decessi e 12 casi gravi e oltre 60 accessi ai pronto soccorso pediatrico del Ca’Foncello nel giro di 24 ore.

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