Dopo la notizia del pronunciamento della Corte di Cassazione che ha dato ragione alla famiglia di un uomo di 37 anni di Vittorio Veneto (Treviso) diventato gravemente disabile in seguito alla vaccinazione anti-polio, la famiglia di un altro ragazzo vittoriese con la stessa malattia ha annunciato una causa legale. Vaccinato da bambino, il giovane è affetto da encefalopatia epilettica post vaccinale con grave ritardo psicomotorio e del linguaggio.
Anche in questo caso il vaccino che avrebbe scatenato la reazione avversa fu l’antipolio somministrato al bambino di quasi tre mesi allora sanissimo.
Il bimbo fu sottoposto alla prima somministrazione vaccinale, antipolio Sabin, Anti Dtp, anti epatite B, oltre che essere inserito nel “progetto pertosse”. Un mese dopo il piccolo è stato ricoverato nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Vittorio Veneto per “bronchiolite con enterocolite”.
Diciotto giorni dopo la dimissione ospedaliera, nel gennaio 1993, il bambino venne sottoposto alla seconda dose di quel vaccino. Passano 27 giorni e nel corso dell’osservazione del “Progetto pertosse” il bimbo ha gravi crisi epilettiche. Il piccolo viene nuovamente ricoverato in ospedale con la diagnosi di “epilessia generalizzata in lattante”. Proseguono quindi i problemi di salute ed i ricoveri. Eppure, nonostante il quadro neurologico critico, il bambino viene sottoposto al richiamo vaccinale con antipolio Sabin e anti epatite B. Intanto Il quadro clinico neurologico si aggrava progressivamente.
A fine gennaio 1994 i sanitari lo sottopongono a vaccinazione Anti MRP. Da quel momento le condizioni cliniche peggiorano drammaticamente: il bambino non parlava e non camminava più. Arriva in seguito la diagnosi: affetto da “encefalopatia epilettogena post vaccinale con ritardo psicomotorio e del linguaggio”.
“Ho letto sul giornale la storia dell’altro giovane che è rimasto invalido a seguito della vaccinazione – racconta la famiglia che ha deciso ora di denunciare l’episodio – ci sono venuti i brividi perché ricalca perfettamente quella che stiamo vivendo noi”. “Andremo fino in fondo”.
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