Danni da vaccini, il Tar boccia i parametri uguali per tutti

I giudici stabiliscono risarcimento per i danni esistenziali ad una ragazza con lesioni irreversibili

Non vanno risarciti tutti nello stesso modo i pazienti che hanno subito un danno dopo una vaccinazione. Il parametro uguale per tutti (12,5 percento) nel risarcire chi ha subito danni irreversibili da vaccino non è conforme alla legge. Lo ha stabilito il Tar del Lazio accogliendo un ricorso di una ragazza danneggiata in maniera irreversibile dalla vaccinazione obbligatoria. Dichiarando illegittima la riduzione ministeriale, i giudici hanno stabilito per la ragazza un risarcimento anche per i danni esistenziali, pari al 20 percento delle somme pagate in ritardo, o non pagate.

Il 23 luglio scorso, i genitori della ragazza si erano rivolti al Tar, con l’avvocato Marcello Stanca (presidente Amef), chiedendo di annullare la parte del decreto che non prevede una priorità nei pagamenti, nè una diversificazione dell’indennizzo decennale in relazione alla gravità dei danni. I giudici hanno ritenuto che «non appare conforme alla ratio della legge – si legge nella sentenza – adottare un parametro uguale per tutti», e sottolineato come la diversa rilevanza e gravità dei danni sembra invece essere presa in considerazione da un ulteriore articolo della legge «in funzione della indicazione di una misura massima e quindi sul presupposto di una ragionevole diversificazione». «Si tratta di una sentenza di portata innovativa in quanto lo Stato, caso unico, è stato condannato a pagare una multa del 20 percento delle somme pagate in ritardo, o non pagate; e questo vale per almeno 350 di 700 persone cui sono dovuti 200.000 euro di arretrati», ha detto l’avvocato Stanca preannunciando una richiesta di risarcimento «al ministro della Salute in persona, per tutti i soci Amev ingiustamente e colpevolmente pretermessi».

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