Si ricomincia. Come sempre, quando l’attività professionale del medico segue il corso dei cambiamenti stagionali, complici le prime sindromi virali parainfluenzali, dal mondo della medicina convenzionale arrivano segnali che non fanno presagire niente di buono. Segnali che hanno solamente la funzione di destare preoccupazione tra la gente.
Constatiamo che, nel mondo della sanità, giorno dopo giorno, sono in costante aumento notizie che sembrano avere un valore scientifico, ma in realtà sono pseudoinformazioni che disinformano la gente e creano forti preoccupazioni.
Ciò riguarda sia le notizie diffuse da mezzi di comunicazione medico scientifica, rivolti ai medici come anche quelle a mezzo TV, giornali e riviste indirizzate ai non addetti ai lavori.
Si tratta di comunicazioni che a mio avviso hanno lo scopo di intimorire i medici e spaventare i cittadini; inoltre esse esercitano forti pressioni sulla classe politica, che sappiamo essere sensibile ai temi che riguardano la salute.
Il catastrofismo è capace di attivare risorse economiche veramente ingenti, ovviamente a favore dell’industria farmaceutica e del suo indotto.
E’ da poco passato l’allarme, su scala mondiale, per l’infuenza aviaria. Tutti si aspettavano che il virus facesse il “grande passaggio” dai volatili agli umani. C’era da immaginarsi le cifre più nefaste in quanto ad ammalati e morti.
Per fortuna poche persone si sono ammalate. Resta il bluff sanitario e l’enorme dispendio di denaro da parte degli enti sanitari governativi e da parte dei cittadini, per accaparrarsi alcuni farmaci dal fallace effetto protettivo.
Nella nostra memoria è ancora viva la vicenda del TAMIFLU, quel composto a base di oseltamivir, una molecola chimica che blocca l’enzima neuraminidasi del virus dell’influenza. La paura ha mobilitato moltissime persone; si sono venduti ingenti quantitativi del farmaco; si è dato fondo a tutte le scorte. Sembrava che tutti coloro che non riuscissero ad approvvigionarsi del farmaco sarebbero stati condannati alle peggiori sventure.
“Il Tamiflu è un farmaco utile per alleviare i sintomi dell’influenza aviaria, ma come si legge nelle riviste specializzate, esso ha un’efficacia relativa “fino a che non si trova un vaccino efficace”.
Il Tamiflu costa dai 95 euro per la confezione da 10 compresse, fino alla ragguardevole cifra di 340 euro per le confezioni da 50 compresse. Il farmaco è stato per la collettività una grande spesa, ma non ha rappresentato la certezza terapeutica di cui tutti credevano, visto che la varietà H5N1 dell’influenza aviaria aveva già sviluppato una forte resistenza all’oseltamivir.
Dunque, grazie ai mezzi d’informazione si sono realizzate due condizioni assolutamente da biasimare: 1) il procurato allarme di pandemia; 2) il falso terapeutico, viste le problematiche inerenti l’efficacia della terapie.
Da quanto si legge nelle ultime settimane si sta preparando un’altra importante campagna di intimidazione nei confronti dei cittadini. Dopo gli uragani che hanno seminato panico e distruzione nelle varie parti del mondo, impressionando l’opinione pubblica di ogni angolo del pianeta, dopo la catastrofe economica delle Borse che sono in caduta libera, ci sarà spazio e popolarità per la prossima sventura mondiale: la pandemia influenzale 2008-2009. Tutto si sta costruendo ad arte.
Dicono e scrivono che sta per arrivare una vera e propria tragedia sanitaria. Si tratterebbe di decine di milioni di persone colpite e molti morti.
I toni che si utilizzano, in quelle che possiamo tranquillamente definire campagne di disinformazione, sono di anno in anno sempre più allarmistici. Forse perché l’opinione pubblica è oramai abituata, dalle TV e dai giornali, a vivere quotidianamente disastri e brutalità di ognitipo. Per cui essa mostra evidenti segni di saturazione…
Per preparare bene la gente a diventare consumatrice, oltre che di farmaci anche di vaccini, occorre creare delle forti insicurezze. Teniamo presente che la vaccinazione antinfluenzale non riscuote ancora tra le persone quella popolarità auspicata dai produttori.
A parte quelle categorie di persone che per seri motivi di salute è doveroso vaccinare, quasi tutte le altre persone che si rivolgono al medico di base non ne
hanno bisogno.
C’è un falso bisogno di sicurezza indotto dalla disinformazione. Tutti vogliono il sospirato vaccino contro la “peste bubbonica” che verrà il prossimo inverno.
Senza un minimo di rispetto per i cittadini più ansiosi, vengono diffusi dati che ipotizzano una pandemia influenzale dalle dimensioni catastrofiche.
Secondo l’OMS è possibile che ci sia “un’epidemia globale, in cui i soli Paesi industrializzati potrebbero ritrovarsi a fare i conti con 57-132 milioni di pazienti da visitare e 1-2,2 milioni di ricoveri in ospedale”
Ad una attenta valutazione dai dati numerici si capisce che essi si basano su complessi ed astratti calcoli di probabilità. Si preme sul fatto che “statisticamente” da molto tempo non ci sono grandi pandemie. Poco conta che il livello di salute degli italiani , che si traduce in una maggiore resistenza alle malattie infettive, negli ultimi decenti è costantemente migliorato.
Le autorità sanitarie con linguaggio tecnico ed ermetico dichiarano che “i modelli predittivi indicano che il rischio di un’epidemia globale rientra ormai da alcuni anni nell’agenda degli esperti. Sono infatti passati 40 anni dall’ultima pandemia, nata a Hong Kong nel 1968, che seguiva quella Asiatica del 1958 e la famigerata Spagnola del 1918”.
Le notizie terroristiche dunque vengono create ad arte per mezzo di complesse elaborazioni numeriche, ma traducendo gli algoritmi statistici in un linguaggio più semplice, si può capire che non ci sono dati concreti. Siccome sono passati più di 40 anni dall’ultima emergenza sanitaria, dunque prima o poi un’altra pandemia dovrà pur arrivare.
Gli studi statistici in questione sono similari a quelli applicati nel gioco del lotto, ma pur applicando i più validi sistemi matematici sappiamo quanto sia difficile vincere.
Quante persone si sono economicamente rovinate con il lotto perché hanno scommesso per centinaia di settimane su numeri probabilisticamente “attendibili”?
La salute non può andare d’accordo con i giochi statistici. Le vaccinazioni comportano rischi per la salute. Al momento attuale non ci sono dati clinici CONCRETI a favore della pandemia. Ciò che viene disegnato a tinte fosche non è supportato da dati reali.
Dunque bisogna considerare inaccettabile questo genere di comunicazione di dati medici ai comuni cittadini. Si crea solamente terrorismo.
Ancora peggio accade ai medici della mutua. È facile “schiacciare” i medici e i pediatri di base nelle loro responsabilità. Essi sono molto sensibili agli allarmismi. Visto che il numero degli assistiti è troppo elevato ed è scarso il tempo a disposizione per condurre un’efficace medicina preventiva. Sono tante le responsabilità medico legali. Non ci sono tempi adeguati per discriminare tra chi sta poco male e chi sta molto male ossia tra chi non ha bisogno e chi ha bisogno della vaccinazione. Per cui non vale la pena fare sonni pieni di incubi per avere negato a qualcuno la vaccinazione. Tutti spingono perché venga fatta? Allora è meglio vaccinare, così non si corrono rischi.
Poi ci sono molte mamme che reclamano il vaccino per i loro figli, tante persone nevrotiche e impaurite che corrono dal medico per “mettere al sicuro” la propria salute e quella dei loro cari. Per loro la vaccinazione è “indispensabile”. Una ragione in più per evitare rischi.
Meglio dieci vaccinazioni in più che una in meno! Non si sa mai, può sempre accadere qualcosa. Chi vuole vedere compromessa la propria professione per una denuncia per lesioni e per imperizia professionale?
Dott. Antonio Abbate
Medico Omeopata
Segretario Nazionale FIAMO Fed. Ital. delle Associazioni e dei Medici Omeopati
Direttore Istituto di Medicina Omeopatica e Psicoterapia “A.Masi Elizalde”
Via Veio 52 – Roma – TEL. 06 70490243
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