Nelle ultime settimane abbiamo assistito al costituirsi di nuove forze politiche che nascono dall’esigenza di rappresentanza vera e leale per tantissime persone che avvertono la gravità di un momento storico come quello che stiamo vivendo.
In particolare, l’anno che ci siamo lasciati alle spalle è stato, in molti modi, l’epilogo di un percorso di decadenza istituzionale, la dimostrazione palese che le istanze democratiche sulle quali si fonda la nostra storia recente hanno lasciato il posto a poteri eterodiretti, ispirati e condizionati da interessi particolari che nulla hanno a che fare con le reali necessità del paese.
La voce della protesta, responsabile e consapevole, è stata annichilita dal silenzio tombale dei media streams, ridotti oramai a veicolo di propaganda di un regime strisciante. L’emblema di questa deriva è stata sicuramente la legge 119/2017, conversione in legge del d.l. 73, noto come d.l. Lorenzin. Ma certamente questa non è l’unica aberrazione di questa legislatura.
Queste nuove realtà politiche, che si richiamano fra gli altri ai più alti valori di autodeterminazione, libertà di scelta terapeutica, rispetto dell’ambiente intendono avviare un percorso democratico dal basso. Sono nati quindi movimenti politici come il “Partito del Valore Umano” (annunciato il 17 dicembre) e “SìAmo” (annunciato il 4 gennaio), che vanno ad aggiungersi a “Riscossa Italia” (26 novembre 2016).
Molti compagni di viaggio del grande movimento di protesta che ha riempito le piazze l’anno scorso stanno dando vita e aderiranno a questi progetti politici. Noi guardiamo con simpatia a tutte queste iniziative e ci auguriamo per ognuna di esse un cammino proficuo, un lavoro degno e fruttuoso, in accordo con le loro aspettative. Siamo certi che ciascuno saprà portare la propria passione, dedizione e competenza per il necessario cambiamento.
Esprimiamo al contempo anche una certa preoccupazione, soprattutto per la frammentazione che caratterizza da sempre questo mondo e che si traduce oggi in queste iniziative, come una naturale trasposizione della caratteristica di questo movimento.
Come si pone quindi l’Associazione di fronte a tutto questo?
Da sempre e per statuto COMILVA è presente su ogni tavolo dove è possibile discutere e confrontarsi democraticamente per la comprensione e la messa in pratica dei valori a cui si ispira e considera la Politica a servizio dei cittadini, fa Politica con essi ma non si esprime politicamente con una sua struttura organizzata, né intende farlo con altre, semplicemente perché ritiene che la nostra causa non può essere indifferente a nessuna realtà. La libertà di scelta in campo vaccinale, la tutela dei danneggiati da vaccino, la ricerca indipendente, la farmacovigilanza e tutti gli ambiti in cui si esprime l’Associazione sono e saranno sempre precise responsabilità e compiti di cui ogni amministratore della cosa pubblica deve necessariamente farsi carico.
Su questa base abbiamo costruito il nostro rapporto con la politica e i partiti, prima, durante e dopo questa campagna elettorale.
La nostra proposta di programma per le istanze in cui siamo impegnati è rivolta indistintamente a tutto l’arco politico italiano: ogni realtà sarà chiamata ad esprimersi al riguardo e a dare delle risposte concrete. Per questo motivo persevereremo nelle comunità locali così come in ambito nazionale a richiamare TUTTI, indistintamente, alle proprie responsabilità: i nostri associati e tutte le persone LIBERE sapranno così giudicare con il loro discernimento e daranno nell’urna la loro preferenza in piena coscienza.
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