Sindrome della morte in culla, un rigurgito, un’altra patologia non diagnosticata o la vaccinazione eseguita poche ore prima. Malgrado l’autopsia, resta tuttora da stabilire la causa della morte di Jerome, bimbo di appena due mesi morto nella notte tra il 5 ed il 6 aprile a causa di una crisi respiratoria.
Il piccolo, figlio di una coppia di ghanesi residente da dieci anni fa a Conegliano, sarebbe morto in seguito a una crisi respiratoria acuta, ma non è ancora stato possibile appurare cosa l’abbia provocata. È stata eseguita l’autopsia ed aperto un fascicolo a carico di ignoti con ipotesi di reato di omicidio colposo.
I genitori temono che il bambino sia morto a causa del vaccino che gli era stato somministrato poche ore prima: la prima vaccinazione con esavalente, pneumococco e l’aggiunta del rotavirus, un vaccino facoltativo.
Al medico legale è stato dunque chiesto di accertare anche l’eventuale correlazione tra la morte del piccolo e la vaccinazione, cioè se il bimbo sia morto per una reazione al farmaco immunizzante. Per accertarlo saranno necessari ulteriori esami, a cominciare dai test tossicologici, e per questo il medico e lo specialista in neonatologia si sono presi 90 giorni per depositare l’esito del loro lavoro.
Attualmente si sa che Jerome era un bimbo sano, seppure affetto da un deficit enzimatico, una patologia genetica che gli era stata da poco diagnosticata. Tale disturbo, tuttavia, non avrebbe però correlazione con la sua improvvisa morte.
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