Tra il 1960 ed il 1970 in almeno 10 case di accoglienza per ragazze madri i bambini sono stati usati come cavie per testare i vaccini. In seguito a questa inquietante scoperta, il governo irlandese ha deciso di aprire un’indagine sulle case irlandesi che accoglievano le ragazze madri e i loro figli nei decenni del cattolicesimo integralista.
Lo scandalo è scoppiato lo scorso mese di giugno quando a Tuam, cittadina della contea di Galway, è stata scoperta una fossa comune dove accanto a una casa di accoglienza per ragazze madri gestita fino agli anni Sessanta dalle suore del Bon Secours, sono stati ritrovati i corpi di 796 bambini.
Ad essere coinvolta nello scandalo delle vaccinazioni, sarebbe la casa farmaceutica britannica, la GlaxoSmithKline, che avrebbe potuto agire – questa la loro “giustificazione” – perché fino al 1987 in Irlanda non c’era una legislazione in materia di test medici. Già nel giugno del 2001 era stata avviata un’indagine sui test compiuti su 58 bambini tra il 1960 e il 1961, in sei case di accoglienza.
I risultati di quelle sperimentazioni furono pubblicate sul British Medical Journal nel 1962. Ma quell’indagine fu bloccata perché il professore Patrick Meenan, autore dello studio, aveva 86 anni e a causa dell’età e del suo stato di salute non poteva comparire in aula. Una successiva inchiesta giudiziaria è stata bloccata nel 2004.
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