L’alluminio presente nei vaccini danneggia il cervello?

Traduttore: Emanuela Lorenzi

Gran parte della controversia sugli additivi usati nei vaccini si è concentrata prevalentemente sul thimerosal, un conservante a base di mercurio, che non si trova più nei vaccini pediatrici ad eccezione di quello antinfluenzale. Ma sapevate che molti vaccini pediatrici contengono livelli di alluminio tossici e dannosi per il cervello? L’alluminio è usato nei vaccini come “adiuvante”, un componente che stimola la risposta immunitaria a breve termine per produrre più velocemente anticorpi contro gli agenti patogeni vaccinali. È proprio questa funzione a rendere l’alluminio nei vaccini così pericoloso.

L’alluminio è anche una neurotossina ed è stata associata a vari tipi di danni cerebrali.

Come l’alluminio distrugge il cervello

Molti studi sia sull’uomo che su animali hanno associato l’alluminio a danni cerebrali, incluso l’Alzheimer. Uno studio in particolare ha scoperto che i topi in cui veniva iniettato alluminio sviluppavano cambiamenti comportamentali e problemi nelle funzioni cognitiva e motoria. Le autopsie mostrarono in seguito che i motoneuroni nei loro cervelli e nei loro sistemi nervosi manifestavano cambiamenti caratteristici del morbo di Alzheimer, del morbo di Parkinson e della SLA (morbo di Lou Gehrig).

Un altro studio, pubblicato dai ricercatori dell’Università della British Columbia nel 2013, rilevò che il rischio di diagnosi di autismo nei bambini era direttamente collegato al numero di vaccini ricevuti contenenti alluminio.

I ricercatori hanno ipotizzato che gli effetti neurotossici dell’alluminio potrebbero essere causati dalle sue proprietà immunostimolanti, ovvero che queste proprietà in alcuni individui potrebbero innescare reazioni autoimmuni.

In effetti, gli adiuvanti immunologici sono stati associati a diverse malattie immuno-mediate, alcune delle quali ancora senza nome. Le malattie legate all’esposizione agli adiuvanti immunologici includono silicosi, sindrome da guerra del Golfo, miofascite macrofagica e altri disturbi post-vaccinali. In particolare, tutte e quattro le malattie presentano alcuni segnali e sintomi in comune. Questa osservazione ha condotto un gruppo di ricercatori del Centro Zabludowicz per le malattie autoimmuni in Israele a riconoscere l’esistenza di una nuova sindrome nel 2011, chiamata SAIA, Sindrome autoimmune/infiammatoria indotta da adiuvanti (ASIA, Autoimmune Auto-inflammatory Syndrome Induced by Adjuvants).

In uno studio pubblicato su Immunologic Research nel 2013, i ricercatori hanno revisionato le prove scientifiche del legame fra adiuvanti di alluminio ed effetti neurotossici scoprendo che l’alluminio è stato associato sia a sintomi simili all’Alzheimer che alla malattia vera e propria negli adulti, ma anche ad alcune caratteristiche comuni ad Alzheimer, Parkinson e SLA. Inoltre è stato collegato alla sindrome del Golfo. Secondo gli scienziati l’alluminio dovrebbe essere considerato potenziale causa scatenante della SAIA (ASIA).

I neonati ricevono alla nascita 10 volte la dose di un adulto

Allora perché ai nostri bambini viene iniettato alluminio, e quanto esattamente?

Innanzitutto è importante comprendere che, benché l’alluminio sia presente naturalmente nell’ambiente, il corpo reagisce diversamente all’alluminio iniettato rispetto a quello ingerito attraverso il cibo. Questo perché quando il corpo ingerisce alluminio, esso lavora per espellerlo il più rapidamente possibile per evitare che aumenti il suo livello nel sangue.

Secondo la FDA per i pazienti che vengono alimentati esclusivamente con fluidi per via endovenosa (EV), tali fluidi non devono contenere più di 25mcg di alluminio per litro (un litro equivale grosso modo alla dose di un adulto) e specifica che anche soli 10mcg di alluminio endovenoso possono causare insufficienza renale nei lattanti prematuri o in quelli con problemi renali.

E quanto alluminio c’è nel vaccino antiepatite B, che i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) raccomandano ai neonati nel giorno stesso in cui nascono? Uno scioccante 250mcg – 10 volte la dose massima per un adulto!

I CDC inoltre consigliano l’ulteriore somministrazione, all’età di 2 mesi, di una serie di vaccini che complessivamente contengono tra 295mcg e 1.225mcg di alluminio, a seconda della specifica combinazione di vaccini utilizzata.  

Entro i 18 mesi di vita, a un bambino che seguisse il piano vaccinale dei CDC potrebbero essere iniettati fino 4.925mcg di alluminio.

C’è da meravigliarsi che qualcuno abbia messo in dubbio la necessità di seguire rigorosamente il piano vaccinale dei CDC?

Fonti

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23609067
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2819810/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20708902/

Fonte: naturalnews

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