Nel nostro Paese si sta creando un clima di allarmismo sui vaccini. Sono comprensibili le preoccupazioni dei responsabili della Sanità pubblica per il calo complessivo delle vaccinazioni. Ma le ricerche sui dati non evidenziano una situazione drammatica tale da creare allarmismo diffuso, alimentato da disinformazione, forzature interpretative, giudizi affrettati, e vere e proprie falsità.
Tutto questo genera paura tra le famiglie e in particolare tra i genitori di bimbi piccoli. Tra l’altro non si può neanche sottovalutare quanto che è accaduto in un paese del Chianti, dove la sorellina di un bimbo non vaccinato colpito da varicella è costretta a rimanere a casa e a non andare all’asilo nido. Nel prossimo futuro queste situazioni potranno moltiplicarsi. Perciò è importante rimettere in ordine le questioni che meritano riflessione.
1) I vaccini obbligatori sono quattro. Eppure la vaccinazione “copre” sei rischi patologici. Questa è una contraddizione perché obbligare ad un vaccino “alterato” è una forzatura sotto ogni punto di vista.
2) Di conseguenza non si possono chiudere le porte della scuola in faccia a chi sostiene che questo vaccino non rispetta la norma sulla obbligatorietà. Se si vuole essere coerenti le strade sono due: o si rendono obbligatori tutti i vaccini dell’esavalente oppure si fa un vero quadrivalente. Se in Emilia Romagna e in Toscana verranno rifiutati dalle scuole bambini non vaccinati, vedremo fioccare interventi giudiziari e qualcuno solleverà anche problemi di costituzionalità a causa dell’evidente contrasto che si aprirà tra diritto all’istruzione e diritto alla salute.
3) Si crea un allarmismo esasperato nei confronti di malattie come il morbillo. Non entro nel merito della pericolosità della malattia, che tuttavia è altamente contagiosa. Ma se si teme una sua diffusione di massa allora si renda obbligatorio anche il quadrivalente contro varicella, morbillo, parotite e rosolia. Al momento si tratta di vaccini consigliati: quindi come si può vietare la scuola o l’asilo nido a chi non ha seguito una profilassi soltanto “suggerita”?
4) Le paure vengono esaltate dai medici che spaventano le persone invece di informarle. Facendo l’esatto contrario di quelli che sostengono – soprattutto sui social network – che i vaccini sono pericolosi tout-court: a questa fesseria si risponde con la propaganda. Non per nulla quasi giorno vediamo in Tv qualche “star” del vaccinazioni “senza se e senza ma”, mentre non abbiamo mai la possibilità di ascoltare la voce di chi pur essendo favorevole ai vaccini vuole aiutare le persone a valutare e a capire meglio l’importanza della vaccinazione, senza oscurarne gli aspetti problematici.
5) Tra i responsabili di questo clima c’è anche l’Ordine dei medici il quale ha iniziato a processare i “panda” che hanno sollevato dubbi sui vaccini. Quanti i casi esaminati? Al momento tre. Tre su oltre trecentomila medici. (Eppure per tre casi è stata messa in moto una sorprendente gran cassa mediatica, proprio nei giorni in cui la FNOMCeO inaugurava la sua nuova, e faraonica, sede vicino piazza del Popolo, a Roma).
6) Qualcuno ha mai sentito dire un medico che è contrario ai vaccini? In tutta la mia vita non mi è mai capitato. Eppure ho una certa età, frequento la sanità da decine di anni, ho parlato con centinaia e centinaia di camici bianchi: nessuno mi ha detto di essere antivaccinista. Perché sono rarissimi i contrari. Allora cos’è l’iniziativa della FNOMCeO se non una “caccia all’untore”? (Perfino l’ormai famoso Wakefield, giudicato un criminale perché ha sostenuto, con una ricerca poi smentita, che il trivalente – contro morbillo, parotite, rosolia – può comportare in alcuni casi rischio di autismo, non è contro le vaccinazioni. Lui propone vaccini singoli e sostiene che quello anti-morbillo è meglio farlo dopo i 18 mesi di età. Ho capito la sua posizione vedendo il film “Vaxxed” che almeno i giornalisti e i medici che fanno le star in TV – o che devono “emettere sentenze” – farebbero bene a vedere, semplicemente per avere un’informazione più completa e non per ripetere come i pappagalli che Wakefield è un mascalzone e basta. Anche i film di propaganda e di acclarata autodifesa aiutano a capire meglio).
7) Negli ultimi anni è aumentato il numero di medici che sollevano dubbi sulle politiche vaccinali. Ci sono infatti studi che sollecitano riflessioni, ragionamenti, realizzati da associazioni come la Cochrane – in particolare dal dottor Vittorio Demicheli – che meritano attenzione. Ma nell’attuale clima di intolleranza sembra che non ci sia spazio per il confronto: il dottor Demicheli, ricercatore con responsabilità sanitarie pubbliche in Piemonte, è stato intimidito e minacciato solo per aver detto che il calendario vaccinale merita un approfondimento e che somiglia troppo alla tempistica prevista dalle aziende farmaceutiche. Ma se questo è un dato di fatto, vuol dire che qualcuno è troppo permaloso oppure che ha la coda di paglia. (Settimane fa il professore Garattini denunciava in TV le pressioni delle farmaceutiche sottolineando che molti nella sanità pubblica sono sensibili alle pressioni delle lobby).
8) Oltre alle ragioni di politica sanitaria e di sicurezza pubblica, è fuor di dubbio che i vaccini mettano in moto notevoli interessi economici. Quelli delle farmaceutiche sono chiari. Però ci sono altri interessi nascosti, perché parecchi “attori” e da parecchi anni, fanno lobbismo sui vaccini (e non solo). Basta leggere i nomi dei sostenitori di alcune società scientifiche e di alcune associazioni per comprendere che oltre alle preoccupazioni sanitarie è in campo anche qualche “business” non dichiarato. E tralascio il fatto che ci siano sindacati medici finanziati ogni tanto da Big Pharma.
9) Non capisco perché su un argomento così importante di sanità pubblica, verso il quale serve un maggiore consenso, si minacciano solo punizioni, sanzioni contro i medici “disobbedienti” e i genitori riluttanti. Se fossi ministro della Sanità non avrei alcuna perplessità nell’organizzare una conferenza, suddivisa in diversi gruppi di lavoro che raccolgano le voci e le ricerche più recenti e più varie, per fare un punto “erga omnes” sulle vaccinazioni. Se questa invece deve essere una decisione politica affidata solo alla Conferenza Stato/Regioni o ai vertici professionali dei medici italiani o all’Iss (di nomina governativa), allora si continui così. E cioè male.
10) La disinformazione non è solo quella degli antivaccinisti che evocano pericoli mortali ma anche di chi, per ragioni opposte, sostiene la stessa cosa. Mescolando comportamenti e scelte profondamente differenti tra di loro. Chi solleva perplessità come minimo è un antivaxx, altrimenti un cialtrone, se no è come la Brigliadori che vuole liberarsi dalle malattie danzando, oppure è come chi non vuole contrastare il tumore con la chemioterapia bensì con la preghiera (pregare, dicono vari studi, può fare bene ed essere di aiuto, però non è una terapia medica). Inoltre a queste persone poco credibili si dà troppa importanza, e si fa credere che i loro “messaggi” possano influire oltre misura. Ma avete mai sentito un medico dirsi d’accordo con la Brigliadori? Oppure che il tumore si sconfigge con la forza del pensiero? Aggiungo, per chi fa finta di non saperlo, che l’omeopatia non c’entra nulla con queste farneticazioni: un medico omeopata serio potrebbe solo condannare simili sciocchezze.
11) A scanso di equivoci, in casa mia, figlio compreso, siamo tutti vaccinati. E considero un errore non vaccinare un bimbo contro il rischio di poliomielite e di altre malattie davvero pericolose e devastanti. Su tutto il resto, da cittadino ho il pieno diritto di sollevare dubbi e di fare domande.
Fonte: repubblica.it
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