Gli ‘agnelli’ sacrificabili all’altare della Patria

Siamo in un periodo storico in cui vi è poca memoria per la storia e si privilegia una scienza che sappia di fede.

Il processo scientifico, al contrario di quello matematico, non può per sua natura porre dei postulati validi come assiomi, verità di base non dimostrabili. La scienza è vera, in realtà, solo nel momento in cui vi è una negazione di un suo principio. Ha bisogno di un constante riscontro del mondo fenomenico e dell’esperienza. Ebbene, per le vaccinazioni pare che questo principio di base sia stato disatteso.

E cominciamo proprio dalla matematica: viene decantato l’1 su un milione di reazioni avverse dalle autorità costituite.

In seguito ad una tangente pagata al Ministro della Salute del tempo, il medico De Lorenzo, di 600 milioni di vecchie lire, era stata resa obbligatoria la vaccinazione anti epatite B. Lo stesso anno nasce la legge 210/92 che prevede il risarcimento del danno da vaccinazione. Il che significa, che è previsto per legge che la vaccinazione possa produrre dei danni.

Parlando sempre di numeri, è stimata una nascita di 500,000 bambini ogni anno. Nell’ottica dell’1 su un milione, dovrebbe esserci 1 solo danneggiato ogni 2 anni. Bene, ad oggi esistono 630 danneggiati riconosciuti. Solo questi, coprirebbero, secondo le stime, 1260 anni.

Ma proseguiamo con un conteggio matematico: i bambini sono quindi 500,000 ogni anno. E’ fatto noto che la vaccinazione non produca, se la produce, immunità oltre ad periodo di 5 anni. Eccezion fatta per la vaccinazione antitetanica che si pensa abbia una copertura di 10 anni, ma che non producendo immunità di gregge, verrà esclusa da questo ragionamento. In 5 anni abbiamo un totale di 7,5 milioni di bambini. L’Italia ha una popolazione di 60 milioni di soggetti. Anche avendo tutti i bambini vaccinati, non si arriva al fantomatico 95% di popolazione decantato per l’immunità di gregge. Considerando poi che una percentuale è di no responder, quindi di soggetti che NON hanno sviluppato l’immunità nonostante la inoculazione, la percentuale si abbassa ulteriormente.

Ma dove nasce il concetto dell’immunità di gregge? Un ricercatore A. W. Hedrich, studiò i modelli di morbillo presentatisi negli Stati Uniti tra il 1900 e il 1931 (quindi molti anni prima della realizzazione dei vaccini contro il morbillo) e osservò che le epidemie della malattia si verificavano solo quando meno del 68% dei bambini aveva sviluppato un’immunità naturale ad essa. L’immunità naturale è l’unica in grado di produrre immunità duratura nel tempo.

Sotto il profilo sociale, quindi, è numericamente impossibile raggiungere le soglie sbandierate dalle imposizioni. I bambini non vaccinati vengono additati come i “portatori sani” delle patologie. Questo in maniera assolutamente ingiustificata e non solo dallo studio dell’ars medica da parte di soggetti indipendenti che evidenziano come soggetti immunodepressi a cui sia stato inoculato il virus attivo ma attenuato diventino di fatto portatori di quel virus che, essendo sottoposto in situazioni stressanti perché comunque in un corpo che cerca di eliminarlo, muterà e sarà esso stesso portatore di un virus selezionato e molto più aggressivo di quello inoculato. Infatti, uscendo dalla diffamante idea che sia una fantasia di qualche gruppo fanatico “anti-vax”, come si ama definirlo, si tratta, invece, di un prodotto squisitamente tradizionale, un pensiero già tradotto in legge: nell’articolo 4 della legge 210/92 si dice chiaramente: “4. I benefici di cui alla presente legge spettano alle persone non vaccinate che abbiano riportato, a seguito ed in conseguenza di contatto con persona vaccinata, i danni di cui al comma 1; alle persone che, per motivi di lavoro o per incarico del loro ufficio o per potere accedere ad uno Stato estero, si siano sottoposte a vaccinazioni che, pur non essendo obbligatorie, risultino necessarie; ai soggetti a rischio operanti nelle strutture sanitarie ospedaliere che si siano sottoposti a vaccinazioni anche non obbligatori (clicca qui per leggere la normativa).”

“Tod J. Merkel ricercatore presso l’Ufficio ricerca vaccini e revisioni della FDA, è l’ autore principale di uno studio condotto dalla stessa FDA e pubblicato in PNAS dal titolo: “Acellular pertussis vaccines protect against disease but fail to prevent infection and transmission in a nonhuman primate model” (clicca qui per leggere lo studio).

Lo studio ha evidenziato come i babbuini vaccinati fossero protetti da sintomi severi associati alla pertosse ma non dalla colonizzazione del batterio, non si liberassero dell’infezione prima degli animali “naive” (ndt: non da esperimento), e trasmettessero facilmente la Bordetella pertussis ai loro contatti non vaccinati.

I ricercatori hanno argomentato che questo era dovuto alle differenze tra l’ immunità conferita dalla infezione contratta naturalmente e quella conferita dal vaccino. L’infezione naturale conferisce una robusta immunità cellulo-mediata (cioè mediata da cellule: i linfociti) che la vaccinazione in realtà previene favorendo l’immunità umorale (cioè mediata da anticorpi), che significa che il vaccino stimola la produzione di anticorpi ma non la memoria di cui le cellule hanno bisogno per una immunità robusta e di lunga durata.”

Sembra ragionevole pensare, quindi, che vaccinando a tappeto la popolazione, si possano sortire degli effetti proporzionalmente inversi a quelli desiderati.

A livello personale, la vaccinazione costituisce uno strumento di prevenzione neurotossico e potenzialmente cancerogeno. Contiene sostanze inquinanti di ormai nota tossicità a livello mondiale. Esistono diversi studi indipendenti su motori di ricerca di appannaggio della scienza che possano provarlo con esperimenti su topi dei metalli pesanti contenuti nei vaccini, in quantitativi proporziali a quelli iniettati nella popolazione pediatrica.

Recently, we’ve been looking at aluminum, which is common to many vaccines. It’s used as an adjuvant. That means helper. Without the aluminum, the vaccine basically does not provide any long-term protection. And so my research has looked at injectable aluminum and how it might impact the nervous system. The difference between injectable aluminum versus dietary aluminum is that aluminum that you eat is excreted fairly rapidly. Injectable aluminum, however, is meant to stick around, and that’s precisely why it’s there in the first place. That’s what an adjuvant does. So we simply did the really simple experiment of taking the same stuff out of the vaccines—the aluminum hydroxide—and injecting it into mice, into the muscles to see what happened if we tried to mimic the vaccine schedule.”

Il risultato? Sono stati riscontrati disturbi nello sviluppo a livello neurologico e motorio.

Tra gli ingredienti, sostanze allergizzanti, sostanze tossiche e sostanze cancerogene (formaldeide).

Ognuna di queste sostanze ha un potenziale lesivo più o meno importante, a seconda della capacità, da parte del bambino, di sostenere un tale insulto neurotossico e cancerogeno.

Si parla di protezione di bambini immunodepressi. Vengono selezionati e viene risparmiata loro la vaccinazione? Assolutamente no. Anzi, viene spesso detto che proprio queste categorie, che sono effettivamente a rischio (proprio perché immunodepressi), debbano sottoporsi a vaccinazione. Cosa potrebbe succedere, a parer vostro, in un soggetto che non è in grado di fronteggiare tale insulto neurotossico?

E in un sistema forte, che grado di convenienza avvertite nell’inoculazione di sostanze neurotossiche e cancerogene contro un’immunità che sarà comunque certamente a tempo e non duratura come, invece, quella naturale?

A che popolazione conviene una prevenzione neurotossica e cancerogena?

Una grande disinformazione viene dispensata quando si fa credere, inoltre, che “Inoculazione” significhi “immunizzazione”. Le mamme che hanno a loro spese effettuato la titolazione anticorpale per verificare lo stato di immunizzazione del loro bimbo, si sono trovate sorprese dal fatto che nessuno dei loro figli avesse sviluppato l’immunità millantata. Quando si effettua quindi una campagna vaccinale, quando mai è stato fatto, nell’interesse pubblico, pare, la titolazione anticorpale per verificare l’effettiva copertura della popolazione? L’interesse di chi viene tutelato nella mera inoculazione dei vaccini senza la successiva verifica?

Questo per enfatizzare come la vaccinazione non solo sia neurotossica e cancerogena, ma possa anche produrre effetti indesiderati come la mancata immunità che sarebbe bene verificare sul campo.

Si stanno barattando malattie esantematiche, che sono da sempre state considerate fondamentali per la crescita del sistema immunitario di un bambino, con patologie importanti del sistema immunitario.

Le sostanze inquinanti sono infatti in grado di “triggerare”, di slatentizzare patologie latenti nel nostro codice genetico. Vì è un’esplosione di patologie autimmuni, di allergie, di patologie tumorali e condizioni di disturbo dello spettro autistico. Queste sono le vere malattie del nostro secolo. Il fattore di inquinamento ambientale è sicuramente una causa importante di queste condizioni, come l’inoculazione di sostanze neurotossiche e cancerogene in soggetti che devono ancora acquisire un sistema immunitario che, verosimilmente, arriverà a maturazione intorno ai 7-8 anni. Ad ogni modo, l’impatto lesivo non si confina ai bambini: adolescenti che hanno subito la vaccinazione HPV, considerata priva di sicurezza dalla stessa ricercatrice capo della sezione sicurezza del vaccino Gardasil, dr. Diane Harper; militari; anziani. Chiaramente le differenze si vedranno nelle aree di danneggiamento: un bambino nello sviluppo neuro-motorio o anche, purtroppo il decesso. Un adulto non avrà impatti nello sviluppo neuro-motorio, perché già formato. Ma l’impatto è potenzialmente lesivo per tutti gli utenti.

In più, ci sono diverse realtà che sono note, come la cultura su cellule fetali umani di feti abortiti.

Sapete cosa significa per una sequenza di DNA passare la barriera ematoencefalica? Che conseguenze ha un mancato rigetto di quella porzione di sequenza nelle generazioni future?

Per la produzione di vaccini sono state utilizzate, per esempio, anche colture su rene di scimmia. Vi è stata una contaminazione dei soggetti del virus sv 40, pare responsabile di sviluppo di cancri nei soggetti incolulati.

Cancer risk associated with simian virus 40 contaminated polio vaccine. (Fisher SG1, Weber L, Carbone M, Anticancer Res. 1999 May-Jun;19(3B):2173-80.) “Our analysis indicates increased rates of ependymomas (37%), osteogenic sarcomas (26%), other bone tumors (34%) and mesothelioma (90%) among those in the exposed as compared to the unexposed birth cohort.” CONCLUSIONS: “These data suggest that there may be an increased incidence of certain cancers among the 98 million persons exposed to contaminated polio vaccine in the U.S.; further investigations are clearly justified.”

Questi solo alcuni degli aspetti da considerare per le vaccinazioni.

Non esistesse alternativa e fossimo in emergenza, sarebbe un atto sanitario da prendere in considerazione. La vaccinazione è entrata nel mercato come medicinale d’urgenza, infatti, bypassando tutte le misure di controllo ed efficacia cui normalmente devono sottostare i medicinali tradizionali. Ad oggi non sussiste uno studio a doppio cieco a lungo termine che ne provi l’efficacia. Misure di igiene e di sicurezza sono state sicuramente degli importantissimi contributi per la riduzione e, in alcuni casi, la scomparsa di patologie importanti.

Esiste una raccolta di 1200 studi circa l’effetto benefico della vitamina C naturale. Il nostro corpo è disegnato per la sopravvivenza. Non saremmo sopravvissuti senza l’ausilio di un sistema che è stato in grado di fronteggiare condizioni igienico-sanitarie pressoché deplorevoli ed epidemia importanti come la peste.

In una trasmissione televisiva, un professionista della salute ha detto che le vaccinazioni abbiano debellato anche la peste. In una logica temporale, capirete che è impossibile.

Secondo il rapporto dell’Organizzazione mondiale della Sanità, la stessa eradicazione del vaiolo è stata considerata un successo dell’organizzazione sopra la medicina, dove hanno trionfato quarantena ed isolamento dei soggetti infettati.

Ma torniamo alla vitamina C. Ne parlava già il due volte premio Nobel Linus Pauling. Negli studi condotti vi è anche il dott. Klenner che in tutti i casi di polio da lui trattati (60) i soggetti sono tornati alla guarigione con l’inoculazione di alti dosaggi di vitamina C naturale. L’unica che pare sortire effetti. Quella sintetica, senza vita, pare incapace di sostenere il nostro sistema immunitario. Sfortunatamente o fortunatamente, a seconda dei punti di vista, naturalmente, la vitamina C naturale NON è brevettabile.

Gli olii essenziali naturali (purtroppo per anch’essi vige l’obbligo di non contenere sostanze sintetiche o adulteranti per essere efficaci) possono aumentare la resistività nel sangue per rendere inattivo il potenzialmente patogeno. Cosa significa? Consentire una lunga vita alla nostra flora batterica amica (e vitale per noi per sopravvivere), di tenere sotto controllo il “potenzialmente patogeno”. Noi siamo in simbiosi con questi virus e batteri che ci aiutano ad espletare funzioni vitali, che annichiliamo con l’assunzione spasmodica di antibiotici e medicinali sintetici. Negli ospedali pare si siano selezionati batteri resistenti agli antibiotici. Un esempio: l’olio essenziale di Onycha, benzoin:

Onycha is a Biblical oil mentioned in Exodus 30:34 as an ingredient in the Holy Incense to be diffused in temples of worship. Onycha oil (Styrax benzoin) is also a powerful antiseptic and facilitator of rapid healing. It goes by several common names including Friar’s Balm and Javanese Frankincense. It is extracted from the resin of a tree that grows in the Far East, specifically in Indonesia.

For more than 200 years, hospitals have used an alcohol solution of this oil as their primary antiseptic. Dissolved in ethyl alcohol, it is called Benzoin or Tincture of Benzoin. It is the smell of this tincture that used to give hospitals their peculiar “hospital smell.”

Following World War II, hospitals started to employ other antiseptics derived from petroleum that were less expensive. They are now discovering that bacteria can become resistent to these synthetic antiseptics, but do not become resistant to Tincture of Benzoin. Hence, many of today’s hospitals are returning to the natural antiseptic of Benzoin realizing it is more effective and does not contribute toward the creation fo resistant strains of virulent pathogens.

Resistant strains of bacteria are a major and growing problem in hospitals today resulting in thousands of deaths every year. Even visitors to hospitals can pick up these pathogens, which can be fatal. Even the most powerful antibiotics, such as vancomycin and methycillin, do not kill these germs.

The answer is to be found in natural products such as essential oils.

Tutto questo per dire che esiste un universo che viene studiato e che esula dall’insulto mediatico che sta, di fatto, creando epidemie inesistenti e sta portando i cittadini al panico:

“Meningite: l’epidemia è solo mediatica – Fortunato D’Ancona, Maria Grazia Caporali, Paola Stefanelli – Istituto superiore di sanità

5 gennaio 2017 – Uno degli argomenti più discussi che troviamo su quotidiani e siti web da alcuni mesi, e in particolare dall’inizio del 2017, è il susseguirsi di notizie che riportano casi di meningite causati da patogeni (noti e/o sconosciuti) responsabili di malattia, e a volte anche di decessi, tra persone di qualunque età.

L’effetto mediatico ha generato preoccupazione tra la popolazione generale che si chiede se nel nostro Paese è in atto, o meno, un’epidemia di meningite.

In questi giorni, molti servizi vaccinali delle Asl sono in difficoltà per le richieste pressanti da parte dei cittadini che vorrebbero fissare un appuntamento ravvicinato per la vaccinazione contro il meningococco. Obiettivo: la sicurezza di se stessi e dei propri cari.

Cosa succede? È veramente un’emergenza? Cosa è cambiato? Cosa dobbiamo temere?

La risposta è più semplice di quanto molti possano pensare: si tratta solamente di una “epidemia mediatica“, in cui il patogeno, che si sta moltiplicando a dismisura, contagiando giornali e lettori, è semplicemente la notizia giornalistica (articolo dell’Istituto Superiore di Sanità).”

Questo si chiama PROCURATO ALLARME e sta, di fatto spostando, l’ago della bilancia verso una vaccinazione di massa e il desiderio di renderla obbligatoria.

Vengono spacciate come verità speculazioni e i fatti vengono volutamente, a parer mio, distorti: si parla della mancata connessione tra vaccini e autismo, parlando a sproposito del caso di Andrew Wakefield. Perché a sproposito? Di fatto Andrew Wakefield aveva ipotizzato una propensione allo sviluppo dell’autismo in soggetti debilitati per nascita nel tratto gastrointestinale. Lo studio pubblicato sul prestigioso Lancet.

Poi ritirato perché accusato di aver preso soldi dalle famiglie per portare avanti queste tesi. Ci sono delle piccole nuances che vengono taciute: Andrew Wakefield è stato solo uno dei numerosi autori dell’articolo.

E’ di questi giorni la notizia che il Prof John Walker-Smith è stato prosciolto in appello dalle accuse di cattiva condotta professionale, ritenute completamente infondate dall’Alta Corte di Londra. Il Professore è il gastroenterologo inglese, coautore con il Dr. Andrew Wakefield di uno studio, pubblicato su Lancet, che collegava una malattia gastrointestinale, l’enterocolite autistica, con l’autismo e il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MPR). E’ chiaro che le accuse, ora smentite, rivolte al Prof. Walker-Smith e al team del Royal Free Hospital [inclusa la radiazione del Dr. Wakefield] sono state costruite appositamente per screditare qualunque forma di associazione tra autismo e vaccini e chi osava studiarla e devono essere viste con scetticismo, come una caccia alle streghe fatta per salvaguardare gli interessi costituitisi ai massimi livelli tra i governi, i media e l’industria farmaceutica.

Si parla di ricercatori al CDC che hanno attestato con prove che lo studio condotto per affossare la suddetta ricerca sia stato frodato.

E’ noto ormai pare nella comunità scientifica che bambini con disbiosi intestinale, con difficoltà a livello gastrointerico, faccia più difficoltà a fronteggiare l’insulto neurotossico di sostanze inquinanti (clicca qui per leggere lo studio), come quelle contenute nelle vaccinazioni.

Inoltre, grazie ad un manuale pervenuto, trafugato, dalla Glaxo SmithKilne, azienda produttrice di vaccini, l’autismo è considerato come una delle possibili reazioni avverse. “Nelle 18 pagine della relazione del medico legale, si fa riferimento a “un poderoso documento riservato della GlaxoSmithKline” sui “cosiddetti side effects del vaccino Infanrix Hexa Sk emersi nel corso della sperimentazione clinica pre-autorizzazione o successivamente, fra l’ottobre 2009 e lo stesso mese 2011“. In particolare – come scrive il perito – ci sarebbero “cinque casi di autismo segnalati durante i trial, ma rimasti unlisted, ossia omessi dall’elenco degli effetti avversi sottoposto alle autorità sanitarie per l’autorizzazione al commercio“.

Un giudice ha così potuto rendere giustizia nella sentenza di Milano ad una famiglia danneggiata. Notoriamente, tutte le cause dove si contempla una connessione di disturbi di spettro autistico in Italia vengono rigettate. Le famiglie vengono, così, doppiamente danneggiate.

Questo e molto di più da poter proferire sul’argomento. Sotto il profilo della biosemiosi, della mancata segnalazione di reazione avversa, della mancata esposizione della legge 210/92 nelle ASL, della mancata conoscenza che ci sono ben 26 tipi diversi di reazioni avverse da poter segnalare che vanno dal “sederino rosso” alla ben più grave morte in culla. Del premio che percepiscono i medici per le vaccinazioni dei propri pazienti e, invece, del rischio del richiamo dell’Ordine e di rischiosi radiazione e multe salate nel caso non lo facciano, con contestuale lesione dell’articolo 4 del Codice Deontologico dei Medici che prevede la libertà del medico di consigliare il proprio paziente in scienza e coscienza. Del fatto che la vitamina C naturale non rientri in alcun protocollo.

E, ultimo ma non per importanza, il concetto che si sottende alla obbligatorietà: privare della libertà un cittadino è un fatto inammissibile. La segregazione, a cui alcune autorità vogliono confinare i genitori che scelgono di non praticare un’atto sanitario neurotossico e cancerogeno, appare come una rivisitazione dei fatti dittatoriali, memoria del secolo scorso. Di fatto obbligando un genitore a stare a casa per poter preservare la salute del proprio pargolo, è lesivo non solo del diritto alla Salute ma anche del diritto al Lavoro, del diritto ad avere una Famiglia, permettendo quindi il lusso di disporre di un pensiero indipendente solo coloro che possono economicamente permettersi di non lavorare. E’ evidente che la campagna vaccinista sta debilitando e logorando i principi su cui si fonda la nostra stessa Repubblica Democratica e che di fatto i genitori si dovranno battere per avere garantita la libertà e/o pretendere una piena responsabilità solidale e personale di tutti i soggetti che obbligano un atto sanitario pericoloso.

Il genitore esce dalla logica dei numeri, una cosa che le autorità nazionali non possono fare per forza di cose, perché “1” è spesso tutto ciò che ha. Non si può permettere speculazioni variabili e assolutamente non scientifiche. Purtroppo le famiglie portano la croce della prova certa del danno e la beffa di essere rese invisibili. E quelle che hanno scelto di non vaccinare sono emarginate e viste con odio e paura. Le contromisure coercitive sono di fatto un’incitazione all’odio e alla segregazione.

La realtà sociale dovrebbe di fatto favorire e non ostacolare quei genitori che personalizzano le cure adattandole alle loro necessità, costituendo lo zoccolo duro di una società sana sotto ogni profilo.

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